sabato 27 dicembre 2008

Poenta e Osei

Bisogna lasciare gli osei in cantina per una settimana in modo che "el boton" (le interiora) si frollino. Si prepara lo spiedo con osei, lardea(fettina di lardo di cm 4x4 spessore mezzo centimetro), foglia di salvia e mascio (maiale, cubetto da 4x4x4 cm). Per il mascio si può utilizzare l'ossocollo (coppa) o lo stracueo (fondello). L'ossocollo è più morbido ma meno saporito lo straculo "gà tutti i gusti" ma è molto più stopposo.
Gli osei si cucinano allo spiedo lentamente irrrorandoli con il loro pocio. Ci vogliono 4 ore circa. Meglio se viene utilizzata legna di vite.
Vanno mangiati appena cotti e quindi se c'è qualche ritardatario... suo danno.
Il companatico va fatto con la poenta onta (polenta fritta) necessariamente croccante, altrimenti si imbeve di olio, e il contorno con radici di campo conditi con il solo aceto.

Chi ha la fortuna di accompagnarli ad un buon clinto non adulterato avrà il massimo piacere, noi di solito ci accontentiamo di innaffiarli con amarone della valpolicella. Nota bene che dell'oseleto va mangiato tutto eccetto il becco. L'usanza Sarmegana vuole che si avanzino tutte le teste e si mettano in cerchio sul piatto. Finito di mangiare si inizia il giro con un biocchiere di vino ed una testa avanzata. E' ovvio quindi che chi si prende la responsabilità di mangiare tanti osei poi dovrà sopportare una dose di vino considerevole.

Da ricordare:
Non esistono mangiatori di osei che bevono birra o altro.
Chi magnai osei non guida.
E alla fine: ogni testa on goto de vin.

BU

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