domenica 18 novembre 2012

LA PANZANESE

La bistecca panzanese

di Dario Cecchini
Sinceramente sono nate insieme la Toscana, la passione per la carne rossa e la poesia.
E sicuramente le migliori espressioni di queste radici sono la Bistecca Fiorentina e la Bistecca Panzanese .
Quest’ultima oggi meno nota, ma perlomeno di pari livello alla Fiorentina, è l’antica immancabile tagliata dei convivi rinascimentali.
La Bistecca Panzanese è il taglio monumentale del cuore della coscia di un manzo di selezione Cecchini. Confezionata sottovuoto e refrigerata si conserva per un mese.
Cecchini bacia una bistecca
Queste sono le regole per gustarla nel suo trionfo:
• toglierla dal frigo 10/12 ore prima della cottura
• cuocerla a brace ardente e griglia rasa, 5 minuti per lato, 15 ritta
• non usare strumenti metallici per girarla, solo palette di legno o le mani.
Servirla su un tagliere di legno tagliandola a tocchi.
Gli amanti del vero cibo divoreranno la Panzanese al naturale,
senza aggiungere niente, meditando e godendo profondamente.
Un filo d’olio extravergine e un pizzico di Profumo del Chianti sono le uniche trasgressioni concesse.
Accompagnatela con copioso vino rosso, Chianti Classico naturalmente.
Se, nonostante l’appetito, ve ne dovesse avanzare, la Bistecca Panzanese è ottima fredda preparata come un carpaccio.
Questo è quanto.
Questo non è solo cibo, è un’emozione, è mordere la vita.
NB: in buongustai ben predisposti può dare come effetti collaterali
sensazioni di estremo benessere profondo godimento fisico
stimolo a bere grandi vini rossi
risveglio degli amorosi sensi (con tutto quello che ne consegue)

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